L’edificio si trova in via Norma Parenti, il corso principale che attraversa il caratteristico Terziere di Borgo.
E’ caratterizzato al pianoterra da due arcate ogivali in cotto, sopra cui è possibile notare due bifore in travertino. La Zecca fu istituita dal Libero Comune di Massa Marittima all’inizio del XIV secolo, quando ormai aveva raggiunto l’apice della sua potenza economica grazie soprattutto all’attività mineraria. La volontà stessa di battere moneta propria era indice della ricchezza del Libero Comune; argento e rame venivano estratti e impiegati per coniare tre tipi di monete: il Grosso da 20 denari, il Grossetto da 6 denari ed il Denaro Piccolo.
Anche se il periodo di battitura della moneta massana fu piuttosto breve (si pensa dal 1317 al 1335, anno in cui Massa passò sotto il dominio senese), erano in uso molti altri conii oltre a quelli sopraelencati. Al momento si conoscono due varianti del grosso e tre del denaro piccolo, mentre non è stato rinvenuto alcun esemplare di grossetto.
Con la conquista da parte di Siena, il palazzo passò di proprietà alla chiesa fino al 1603 e fu impiegato per ampliare la sede vescovile già locata nell’adiacente Palazzina dei Conti Biserno.
Oggi le monete dell’antica Zecca Massana sono una rarità e sono pochi gli esemplari esposti nei musei: i conii finora noti si conservano nella Pinacoteca Civica di Volterra, mentre degli otto rinvenuti nei magazzini del Museo Civico di Siena, due (conio del piccolo e conio del grosso) sono stati affidati in custodia al Comune di Massa Marittima e sono oggi esposti al Museo Archeologico.